Elvis_Presley
Esiste qualcuno più famoso di lui? E’ stato, insieme alla Coca Cola, a Marilyn Monroe e a Topolino l’icona assoluta dell’America in giro per il mondo.

Nasce, povero in canna, nel ’35 in una cittadina piccola piccola del Mississippi, East Tupelo.

La terra del Blues e del Gospel per i neri e del Country per i bianchi. Presley è l’essenza di tutte  queste matrici, unite insieme dalla chitarra elettrica, tanta vitalità, gambe divaricate e capelli col ciuffo esagerato. Il trionfatore dell’era Rock & Roll. Alternerà per tutta la vita le canzoni lente cantate con un timbro basso suadente da piacione, seguendo il suo mito bianco Dean Martin e i vibrati stretti stretti nelle note alte …Are you lonesome tonight agli scatenati balletti e vorticosi ritmi del Rock appena agli albori…Jailhouse rock  Noterete qui che i musicisti erano delle belle pippe, non andavano a tempo manco a calci, però questo modo nuovo di suonare era deflagrante e fichissimo.

E poi Cadillac rosa, abiti dai colori sgargianti e giacche bianche con le frange che scendono dalle maniche come un capo indiano. Milioni di ragazzine impazzite e piangenti ma anche milioni di maschietti travolti dai suoi ritmi.

Ma oltre il mito c’è la sostanza. Questo ragazzo canta davvero benissimo. Ha imparato la lezione del Blues e del Gospel frequentando da bambino i locali dei neri vicino casa sua e infatti si sente…Fever

Elvis_PresleyNe uscirà fuori quello che il suo fortunato scopritore, Sam Phillips, andava cercando da una vita:”…un bianco che canti come un nero”. E da bianco, alla maniera dei cowboys, canta questa bella ballata country…Love me tender che arrangiata così sembra una lagna mortale, ma ci dà un’immagine meravigliosa dell’interprete di tanti film, seduto sulla sedia a dondolo, nel patio della sua casetta di legno, all’imbrunire.

C’è dentro tutto il portato western, che abbiamo visto in migliaia di filmoni americani. Di “Love me tender” e “Fever abbiamo le basi riarrangiate e le potete trovare qui nel sito.

Ma torniamo alla sua storia: nel ’53 il ragazzetto appena 18 enne comincia a lavorare come camionista, per portare qualche soldo a casa, ma la sua testa sta tutta in quell’angolo di strada dove c’è la porta della Sun records, un negozietto scalcinato dove è possibile però cantare direttamente su disco (78 giri!!) per pochi dollari. Ti pare che questo può resistere alla tentazione? Insomma entra, canta, e si porta fuori il suo primo disco, e non aveva neanche il giradischi…!

Nonostante ancora non gli dia retta nessuno, lui è duro di capoccia e frequenta tutti i locali dei neri, magari stando di fuori con il naso sulla vetrata. E a furia di tampinare Sam Phillips, il produttore e anche proprietario del negozio/studio di registrazione, riesce a farsi dare l’opportunità di cantare altri brani.

Sam gli mette intorno due musicisti country, incidono un po’ di pezzi e un anno dopo vende le sue prime 20.000 copie entrando anche nella piccola classifica country locale. E’ il 1954 e un anno dopo scardinerà tutte le classifiche maggiori degli U.S.A.

Nonostante schiaffato su tutte le copertine e ormai sull’onda del successo straripante, sarà però costretto a presentarsi al distretto militare e a farsi i due anni obbligatori di leva che nessuno può evitargli. Nonostante le scene di isteria collettiva delle fans disperate, Elvis si sciropperà i due anni nelle forze armate americane di stanza in Germania. Una cosa del genere capiterà anche al nostro Gianni Morandi in Italia negli anni ’60.

Al ritorno sulle scene, successi a fiumi, show televisivi, concerti negli stadi pieni all’inverosimile,

film polpettoni nauseabondi per le quindicenni in delirio e Cadillac rosa a dozzine.

elvisNegli anni ’70 ricomincia, dopo un lungo periodo di abbandono delle scene, l’attività frenetica di concerti. Una curiosità: Elvis Presley non si esibì mai fuori dell’America.

In quel periodo la sua discografia sarà soprattutto costituita da registrazioni “Live” e colonne sonore dei suoi film.

Nel frattempo l’uso di droghe e medicinali di cui faceva ampiamente uso lo porteranno ad un via vai con gli ospedali e di lì a poco anche ad vistosissimo aumento di peso. Nel ’77 lo troveranno morto nel bagno, sembra per infarto.

L’America si ferma sconcertata. Tra le lacrime cominciano le processioni ai luoghi santi, portando alla sua tomba tonnellate di fiori, comprando i suoi gadget e le sue foto in un pellegrinaggio continuo di tipo religioso. Se ne va il re del Rock&Roll. Tutti lo ricorderanno, orfani di questo mito. ancora per altri trent’anni. In Italia soprattutto Bobby Solo che ne ha preso la versione languida e piaciona e Little Tony nella versione scatenata.

Per la sua discografia consigliata, basterà, per cominciare, una delle sei o settemila compilation che hanno stampato e che troverete in qualunque negozio scalcinato del pianeta.

(Federico Capranica)

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