Billie Holiday 1

Se ascoltando Ella Fitzgerald possiamo imparare come da un libro la grammatica del jazz, così sentendo “Lady Day” possiamo riuscire a capire l’essenza del Blues: la malinconia, la disperazione e allo stesso tempo il fatalismo, nella speranza che tutto ciò possa cambiare un giorno.
Billie , qui ventenne, canta I gotta right to sing the blues (se non lo può cantare lei..)
Del resto con una vita così disgraziata non poteva andare diversamente….se vi leggete “la Signora canta il Blues”, la sua biografia, vi rendete conto di come le esperienze più estreme facessero parte della vita dei neri che popolavano i ghetti delle città americane.
In più le donne nere, come se non fosse stato sufficiente il razzismo dei bianchi, venivano (e vengono) sfruttate anche dai loro uomini….
Cominciò a cantare letteralmente spinta dalla fame, ma presto divenne una stella, famosa per la sua voce particolare, quasi flebile, fuori dalle timbriche imponenti di Sarah Vaughan o di  Ella, ma anche della cantante Blues per eccellenza, Bessie Smith, alla quale comunque Billie diceva di ispirarsi.
I suoi compagni di viaggio furono Louis Armstrong,  Lester Young, il sassofonista precursore del Bebop, e tutti i musicisti che suonarono con lei nell’orchestra di Count Basie, in giro per tutta l’america. Un viaggio difficile anche per via dell’alcol e della droga che, tanto per cambiare, ne accelerarono il mito e il dramma.
Le sue ultime registrazioni sono veramente struggenti, come questa presa dal disco “Songs for Distinguè Lovers”, il suo penultimo disco Just one of those things
A proposito di razzismo, il suo pezzo più famoso è sicuramente Strange fruit sui neri impiccati, che sconvolse il pubblico (bianco) che andava a sentire i neri cantare nei locali di Harlem.
Ascoltare Billie  non è facile, è intensa e fragile allo stesso tempo, va “seguita” e tutto ciò richiede concentrazione,  perciò “a piccole dosi” è meglio.
Oltre all’album che ho citato prima, c’e’ la raccolta completa “The quintessential Billie Holiday” di otto cd, anche se non tutti sono interessanti. Per me il volume migliore è il n.6.
Un altro paio di cd che dovete ascoltare sono: “Lady Day ‘ n Prez 1937-41” con Lester Young, e “Lady Day with Teddy Wilson 1935-‘42”, due stupende raccolte.
Mi raccomando: non bagnate di lacrime la copertina del cd che si rovina.

(Pierluca Buonfrate)

Billie Holiday 2

Una curiosità : chi dice che i veri  jazzisti non cantano bene altre cose ? cercate su Youtube  “Spinning Wheel” e sentirete...

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