Le scuole di musica, con lezioni individuali o collettive, offrono allo  studente tutta una serie di manifestazioni collaterali di grande auspicio per il futuro e di sicuro divertimento: seminari, stages, possibilità di cantare accompagnati da musicisti, possibilità di creare gruppi musicali all’interno della stessa struttura scolastica, imparare uno strumento per accompagnarsi, etc. Più rumorose e divertenti  rispetto all’insegnante privato, sono però ovviamente meno attente al percorso evolutivo dell’allievo.

Tra gli obiettivi delle scuole, sicuramente c’è più spazio dedicato alla cura dell’aspetto esteriore

dei cantanti, per costruirne una buona immagine, che soddisfi se stesso, ed un pubblico sempre più esigente in fatto di spettacolo, attraverso esibizioni dal vivo con gruppi musicali. Esperienze che arricchiscono il panorama conoscitivo del cantante, creando una cornice di presentazione più completa e per avere unottimo impatto con il pubblico, (vedi Amici di Maria De Filippi), completandone le esperienze di musica d’insieme, poiché si confronta con le capacità degli altri musicisti, e si mette alla prova, cimentandosi con la musica dal vivo e con le basi (perché no), come capita in qualsiasi saggio musicale di fine anno, in  tutte le scuole di musica.

Lezioni Private

Queste sono di solito più approfondite, sempre individuali, con un  rapporto insegnante- alunno diretto ed esclusivamente dedito per il tempo prestabilito, a capire e risolvere problematiche e domande del singolo soggetto…Abbastanza care e qualche volta noiose, ma più precise negli interventi.

Nel campo della musica leggera gli insegnanti, non hanno quasi mai conseguito un diploma, ma hanno i titoli artistici conquistati sul campo musicale per poter poi insegnare.  Nel mondo della lirica invece è necessario che il vostro insegnante abbia un diploma di canto, conseguito in un Istituto riconosciuto (pareggiato) o Conservatorio, almeno per le nozioni tecniche.

Per entrambe (Lirica e Leggera) è importantissimo che l’insegnante abbia esperienza e conosca le tecniche più attuali dell’insegnamento e dello spettacolo in genere; che abbia esperienza in fatto di allestimenti di spettacoli, che non sia uno sconosciuto, che abbia cantato i generi che insegna, di cui abbiate visto concerti, serate o… almeno ne abbiate sentito parlare, per non incappare nella famosa categoria di concetto, tutta titoli ma solo teoria, dato che sì, la “carta canta” ma non è questo il caso e non lo sarà mai, e che grazie ai titoli spilla quattrini a volontà, e che non sia uno di quei fantomatici improvvisatori musicali che mette mani sulle corde vocali di chiunque, senza conoscerne affatto le caratteristiche.

Esempio……Come posso insegnare un’aria se non conosco un’opera, e i personaggi e le diverse tessiture?  Oppure: come posso insegnare “Volami nel cuore” se non conosco la tonalità del pezzo?   E tanto meno: come si fa a cambiare tonalità al pezzo se, un’insegnante di canto non sa suonare almeno uno strumento musicale???  MISTERO.

Libri di Testo

Quante volte la sera nei pub, vedete ed ascoltate band di amatori che suonano e cantano dal vivo o quasi, facendovi andare di traverso la birra o la coca, gruppi inascoltabili e che si vendono a poco (se non gratis), togliendo il lavoro a quei ragazzi, magari bravissimi musicisti, che pagano le loro meritate lezioni di canto o strumento, facendo i camerieri?  Potete anche non rispondere, lo so da me!  Ragazzi, con tutta la buona volontà ma sarà difficile fare della buona musica senza studiarla.

Buoni libri di testo vi aiuteranno, a conoscere gli elementi di cultura musicale generale, alcuni fondamenti di dizione per migliorare la pronuncia, vi daranno nozioni teoriche e pratiche, per  aiutarvi a conoscere e capire la musica sia cantata che suonata, poiché mi sembra evidente che  il canto non possa assolutamente prescindere dalla sua matrice, cioè la musica stessa. Anche qui ho un esempio per voi: quanti ragazzi conoscete, che suonano la chitarra e ai vostri occhi sembrano dei musicisti fantastici e poi appena gli chiedete di suonare il vostro pezzo preferito, diventano rossi dalla vergogna e d’improvviso sono stanchi di suonare? Ciò significa che non ci si può mprovvisare musicisti e tanto meno cantanti.

Io consiglio per la teoria musicaleLuigi Rossi”, sintetico, efficace e pieno di esempi per capire senza fare troppa filosofia, insomma un testo per tutti e per tutte le età.

Poi se volete altri consigli usate il Forum del nostro sito.

Lettura Spartiti

Saper leggere uno spartito musicale non è sempre indispensabile per un cantante, ma converrete con me che saperlo fare è un bel po’ più comodo, no?

Certo, la cosa diventa possibile solo attraverso lo studio del solfeggio, la conoscenza delle note nell’aspetto più teorico del termine, che ovviamente aiuta e supporta poi l’aspetto più pratico del cantare.

Ci sono molti testi di solfeggio in commercio e vi consigliamo di dare un’occhiata alla Scheda dei libri di solfeggio nella sezione dedicata nel nostro sito.  (clicca qui)

Strumento Complementare

Utile certo, sarebbe intraprendere lo studio anche se solo di primo livello, di uno strumento musicale, come pianoforte, tastiera, chitarra, per meglio capire ed affrontare, la dinamica del canto, e per meglio adattarsi alle esigenze dell’attuale mercato musicale.

Per avere una conoscenza musicale più completa, dato che siamo in un vero e proprio ambito lavorativo troppo competitivo, che vuole i cantanti, più colti e responsabili, non gestiti da altri musicisti che gli insegnino lo spartito o la melodia.

…E se non sai suonare neanche il flauto come studi  un qualsiasi pezzo musicale?

(Ida Decenvirale)

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